Dal 1° di luglio è entrata in vigore la nuova versione del decreto crescita e si può effettuare la cessione del credito al venditore.
Con il suo accordo è possibile pagare metà del prezzo, rinunciando ovviamente alla possibilità di avere la detrazione fiscale per la somma rimanente.
In pratica si deve pagare utilizzando il bonifico per ristrutturazioni, e la fattura riporterà l’intero ammontare della somma dovuta, ma l’importo da versare sarà pari alla metà del prezzo.
In questo modo non si devono attendere 10 anni per recuperare il 50%, e anche chi non ha capienza nell’Irpef non perderà il vantaggio fiscale.
L’unico obbligo previsto sarà quello di comunicare all’Agenzia delle entrate la cessione del credito, e l’Agenzia renderà disponibile per il venditore questa somma sotto forma di credito d’imposta da utilizzare in cinque anni.
Un’opportunità in più che si aggiunge a quella già in vigore dell’ecobonus. Per venire incontro alle perplessità perplessità delle imprese, soprattutto quelle di piccole dimensioni, è stata appositamente prevista la facoltà di cedere il credito d’imposta ai propri fornitori di beni e servizi.
Quali sono gli interventi agevolabili?
Lo stesso meccanismo appena visto, secondo l’emendamento al Decreto Crescita, è infatti applicabile a tutti gli interventi con consentono il conseguimento di risparmi energetici con particolare riguardo all’installazione di impianti basati sull’impiego delle fonti rinnovabili di energia, in questo caso, però solo per gli immobili per uso abitativo.
Rientrano nell’ambito delle opere agevolabili, secondo l’elenco dell’Agenzia delle entrate, tutti gli impianti tecnologici a risparmio energetico, a prescindere dal fatto che siano installati o meno su immobili già provvisti di impianti di riscaldamento, oppure che vadano a sostituire questi ultimi. Agevolazione anche per l’installazione di pannelli fotovoltaici. Quindi tutti questi interventi potranno essere pagati la metà, senza attendere 10 anni per recuperare la detrazione.
Il fornitore che ha effettuato gli interventi, poi, avrà a sua volta facoltà di cedere il credito d’imposta ai propri fornitori di beni e servizi, con esclusione della possibilità di ulteriori cessioni da parte di questi ultimi. Rimane in ogni caso esclusa la cessione ad istituti di credito e ad intermediari finanziari.è entrata